Descrizione
Per alcuni la poesia diventa una sorta di diario sul quale appuntare, giorno per giorno, riflessioni, sensazioni, osservazioni e quant’altro provenga dal mondo esterno e che solleciti il proprio stato emotivo ad esternarli in qualche modo, anche ai fini di una possibile accettazione o, al contrario, confutazione, nel caso si tratti di quei messaggi negativi che sovente la società attuale ci invia
quotidianamente. Poesia come cura taumaturgica dell’esistenza, dunque? Forse sì, e se questo si avvera, che ben venga la poesia, come pure l’arte in tutte le sue molteplici espressioni, a lenirci questa nostra dolorosa presenza sulla terra. Beninteso, non sarà sempre una poesia alta e nobile,
perché non epurata e non filtrata opportunamente dai criteri e dalle modalità del fare buona poesia, che è indipendente e libera da vincoli autoreferenziali e del tutto personali che indulgerebbero troppo in storie trite e ritrite, di scarso o nessun interesse innovativo per nessuno. La poesia della domenica è dunque così: appagante, soddisfacente per sé stessi, perché magari esorcizza il
demone che ci angustia dentro, o, se siamo in stato di grazia, ci fa vedere panorami bellissimi e albe e tramonti da sogno.
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