LA TV CHE HA FATTO LA TIVÙ di Antimo Verde

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Descrizione

Quella della televisione italiana è una storia fatta di piccoli passi che inizia con anni di esperimenti, di programmi che durano quanto un battito di ciglia, di immagini in bianco e nero che restituiscono scenari e personaggi che solo la fantasia e l’incredulità di quei pochi spettatori, che hanno la fortuna di poter acquistare i primi ed ingombranti televisori, possono colorare. Poi la televisione inizia a fare passi più grandi e arrivano i primi quiz, quelli di Mike Bongiorno e Mario Riva, che regalano i primi sogni e i primi personaggi agli italiani, che per assistere e discutere di quanto succede in quella scatola che ha cambiato la loro vita, invadono i locali pubblici. Bar, cinema e teatri si riempiono come un uovo, non bastano le sedie e molte persone si portano seggiole pieghevoli per poter cercare il posto giusto e godere collettivamente delle immagini che saranno, dopo la messa in onda, oggetto di sicuro argomento. L’Italia del “miracolo economico” guarda in tv le opere liriche, gli sceneggiati tratti dalle maggiori opere letterarie, assiste alle tavole rotonde delle prime tribune elettorali, consentendo alla televisione pubblica di eseguire il suo compito, l’alfabetizzazione e l’educazione del Paese.

La televisione inizia a camminare con grandi passi. Arrivano gli spettacoli sempre più ricchi e costosi, le grandi produzioni internazionali e quello che i primi spettatori potevano solo immaginare: il colore. La rivoluzione del più diffuso mezzo di comunicazione sembra inarrestabile e con essa quella della televisione pubblica, che incurante persino degli attacchi delle neonate e agguerrite televisioni commerciali, continua imperterrita la sua missione di divulgazione.

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