Descrizione
Un alimento non è più valutato soltanto in base alla sua capacità di fornire energia connessa al contenuto in glucidi, lipidi e proteine ma viene attribuita un’importanza sempre maggiore all’apporto di nutrienti minori quali sali minerali, vitamine e di altre sostanze non classificabili a rigore fra i nutrienti i cosiddetti fitochimici ma che possono avere benefici effetti sulla salute per la loro azione biologica.
Durante la lavorazione delle materie prime nell’industria alimentare, oltre ai prodotti principali, si ottengono una serie di sottoprodotti e scarti il cui peso quantitativo varia a seconda della materia prima, dei prodotti finiti, della tecnologia e delle attrezzature utilizzate.
Pertanto, un certo numero di rifiuti e risorse vegetali esistenti in quantità di migliaia di tonnellate all’anno, sono attualmente trascurati, essendo il loro trattamento apparentemente antieconomico.
In realtà, gli scarti o sottoprodotti alimentari sono un’ottima fonte di nutraceutici, composti bioattivi, funzionali con reali benefici per la salute umana. Il recupero degli scarti alimentari o dei sottoprodotti come ingredienti alimentari funzionali è stato recentemente oggetto di crescente dibattito nell’industria alimentare. Il grande volume di sottoprodotti, il cui costo è notevolmente inferiore, offre un vantaggio economico sia per il suo prezioso potenziale che per i suoi benefici ambientali.
Proprio su questo aspetto si basa la stesura di questo testo che vuole dare maggiori informazioni riguardo le strategie da utilizzare per la valorizzazione dei sottoprodotti derivati da prodotti alimentari come alimenti funzionali in un contesto di economia circolare.
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