Descrizione
Con questo breve scritto, non ho alcuna pretesa di essere esauriente né completo nell’analisi della vita e dell’opera del frate Leonardo da Porto Maurizio. I pochi cenni biografici non rendono merito alla grande opera compiuta dal Santo ligure, di cui già in vita si narravano le tante qualità e l’immensa ricchezza del suo ministero, tanto che papa Benedetto XIV ebbe modo di affermare che “di quest’uomo si potrebbero scrivere dei volumi”. Lascio perciò agli storici, o a chi, studioso o agiografo, intenda occuparsi dell’esistenza terrena di San Leonardo, il racconto preciso delle sue centinaia di missioni, ben sapendo comunque che solo la comprensione integrale della vita di un uomo di Dio serva da esempio per tutti coloro i quali intendano seguirne le orme. Con la presente opera, invece, desidero riproporre il testo della Via Crucis che il Santo ha composto e la cui pratica ancora oggi è particolarmente viva, specie negli ambienti legati a Francesco d’Assisi, il poverello di cui il Nostro si innamorò. Tante parole e tante espressioni utilizzate da San Leonardo nella sua Via Crucis oggi possono apparire desuete, ed anzi certamente lo sono nel loro corrente utilizzo grammaticale; certe altre probabilmente sembrerebbero inadatte ai tempi moderni; molte a primo acchito apparirebbero quasi scandalose, per la crudezza dei significati. Eppure l’espressività, ricca di attributi e di immagini che San Leonardo ha voluto dare alla sua meditazione sulla Passione di Cristo, sono ancora oggi attuali e possono suscitare l’interesse concreto dell’uomo moderno, e orientare la sua esistenza.
San Leonardo certamente fu uomo di grande preghiera e di speciale contemplazione, e, nel suo tempo, bene comprese il significato del sacrificio di Gesù sulla Croce, tanto da ritenere opportuno esercitare la propria vocazione di missionario imprimendo nel cuore dei suoi fedeli le immagini vive del martirio del Redentore. Quelle parole, però, a noi ancora oggi possono dire qualcosa, nonostante la frenesia del mondo, nonostante la ricerca del bello, dell’estetica umana a tutti i costi, del benessere fisico.
Perché la Parola di Dio non è cambiata.
Perché essa è in grado toccare il cuore di ogni uomo, in ogni tempo e in ogni situazione. Perché in ogni tempo e in ogni luogo l’uomo cade, soffre, si sente tradito, e combatte per rialzarsi. E soprattutto perché la Croce, disprezzata e reietta, segno supremo di ignominia e di scandalo, è ancora trono di speranza, luogo di salvezza, via che apre a tutti la strada verso il Regno di Dio.
Mi sono accostato a questa scrittura come il credente alla preghiera, nel dialogo profondo con Dio.
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